fiume

fiume
fiume della vita

mercoledì 30 maggio 2012

IL TERREMOTO.OVVERO L'ORA CHE "BOLLA" IL NULLA CHE SIAMO

                                       
     "Perché nessuno ti chieda di significare qualcosa" (Zolla)


                                               
                                            "...E il sapiente che dice di sapere neppure lui ha trovato". (Qohélet)




Puzza di macerie Fumanti e in scheggiate di Fiammate
colpi di materia animata da tremende divinità in zuffa
terra aggregata in urticante scontro senza vista
l'aria rap presa come da coito interrotto e incerto del continuo
che a sorpresa prende e sgomenti in sbigottito lascia nel

zittito di uccelli
animali gelati in lamento lungo 
terror vacui
piante piegate
case in glabri giri di
tarantola
la vita"bollata" 
a nulla 
senza possibilità d'arbitrio
il sapere a
terra
le mascherate a
terra
i sogni di potenza a
terra
i dubbi arrotolati a
terra
solo l'essenza fuggita
in una lacrima
spettacolo inerme di
paura
mentre si abbracciava a te
"donna" che tremava più di me
e della terra martoriata
in quel silenzio cieco che docilmente
si lasciava portare
a visioni di azzurrini colli
trafugati dalla casa dei morti
poi...il primo pigolio
la lacrima sull'altare della
terra
cera di quel l'essenza
sciolta dalla fiamma
non ancora finito.




Mirka






(Prelude-Op 28 N. 24-Chopin)







Le foto sono mie

lunedì 28 maggio 2012

UN POST DATATO CHE PORTA A CONSIDERARE IL VECCHIO NEL NUOVO.BECAUSE.

                           ..".E ti fisso nelle pupille luce giovane con un nodo in gola" Sinisgalli)

                                                        E mi trovai a "sentire" che in questo scritto ci  vivevo anch'io

           Noi da mille strati coperti, di lato  il Destino e il viaggio inconsapevole che dentro spinge.

                  Non considerare mai te stesso come la causa del risultato delle tue azioni e non permettere a te stesso d'essere attaccato all'inattività che non cerca.

"Lascia da parte la prudenza,non ti può aiutare contro il destino; preoccuparsi è solo fatica e tribolazione; và,confida nella Provvidenza,fidarsi è la cosa migliore".(Gialal Al-Din Rumi-Massavi)


L'aria era ancora gentile quando abbiamo deciso di rientrare e i suoi profumi ci stavano addosso così che,per un pò ho ritardato la doccia per prolungarne il sapore che pelle e abiti avevono bevuto e che ora sapevano di tutto un pò.Le mie guance naturalmente rosate si erano fatte d'ambra e non dovevo guardarmi allo specchio per saperlo e gli occhi dovevano brillare forse solo un poco di più del loro solito se hanno avuto il coraggio di sfidare impunemente la prima stella,quella che solitamente io cerco perchè so che anche lei lo fa.E' un gesto antico,consueto e complice,il nostro e,quando non avviene non so il perchè ma mi rannuvolo anche se sono in piena risata che dal basso scaturisce e lì si è formata..Because.Sul prato c'erano le margherite,alla siepe il biancospino,in lontananza il gorgoglio del ruscello,più in lù il fischio di una locomotiva,un millepiedi strisciava,un canto aspettava la mezzaluna e uno zuffolo faceva da contracanto a un violino perfettamente intonato.Because.E tutti si era contenti.Del prato con le margherite,della siepe col biancospino,del ruscello che si sentiva in lontananza col fischio della locomotiva,del millepiedi,del nostro odore buono al dna di fiori selvatici fruttati a mele verdi e rosse e di giardino (quasi) come allora.Manca solo il destriero dal trotto allegro sulle rotaie d'un treno.Lui si è fermato a Because.C'è silenzio ora in questa "Casa della Gioia".Butto i cuscini sul tappeto e lascio che mi coprano tutta come facevo nel tempo di because dove sotto bruciava la vita e sopra la luna di cuscini con amorosa tenerezza velava ogni sorta d'impudicizia mista a vermigli cristalli che prontamente diventavano pioggia che scroscia argentina...Non credere mai che il destino sia qualcosa di più di una condensazione dell'infanzia".Già.Chi lo disse? Forse il Rainer Maria Rilke o forse uno che come lui o come me l'aveva dovuto constatare sulla pelle che sempre bruciò.Perchè,che dir si voglia il contrario,il contesto familiare conta come contano i miti familiari come conta l'eredità psicologica. 
La famiglia.
 Una famiglia è come un'organismo vivente ed ha certe caratteristiche ereditarie che sono state trasmesse da una generazione all'altra.Porta in sè anche una serie di dinamiche psicologiche particolari,un clima emotivo che rappresenta il primo terreno in cui la nostra individualità nascente ha messo le radici.Quindi,è inevitabile che si possieda certi modelli interiori,miti ed atteggiamenti nei confronti della vita,acquisti dal terreno psicologico del contesto familiare in cui si è vissuto.In altri termini per usare una metafora da teatro.i personaggi di ogni dramma interiore  sono unici,ma possiedono un'eredità familiare che non dobbiamo ignorare anche se questa eredità psicologica di atteggiamenti profondamente radicati spesso si verifica alivelli nascosti, inconsci,di cui i singoli componenti della famiglia non hanno coscienza.E così per i miti familiari che si tramandano attraverso le generazioni,esattamente come la struttura caratteristica di un viso."Tuo padre era un ribelle,un sognatore,un visionario,un'incosciente un...Tua madre amava parlare stare con la gente meno che stare in casa...oppure,tutte le donne di questa famiglia tengono un segreto,basta andare a curiosare in qualche quaderno,cassetto,scrigno...Because! Miti come questi non hanno bisogno di essere espressi a parole o neppure riconosciuti,poichè passano da una generazione all'altra attraverso l'inconscio,e vengono comunicati in una moltitudine di modi sottili e non verbali.Quindi,ad esempio,il figlio maschio nato nella famiglia di uomini "di successo" erediterà una serie particolare di aspettative a cui egli risponderà in base alla sua natura ed ai suoi personaggi interiori.Ed a una figlia femmina nata nella famiglia delle "donne con un segreto" erediterà certi atteggiamenti nei confronti delle relazioni che in seguito influenzeranno la sua vita,se non  è consapevole di questo copione interiore.Because.Nella vita di una donna il  padre (o chi per esso) non è solo una persona reale ma un sombolo di modello o di una prospettiva interiore attraverso cui la donna si rapporterà alla vita,quindi eserciterà sempre un'influenza potente,non soltanto a ciò che la donna ricercherà nei partner maschili o sul modo in cui si rapporterà agli uomini in generale,ma anche sul modoin cui la donna esprimerà il maschile o il loro lato della sua personalità volto alla realizzazione di obiettivi.E saranno pure le rappresentazioni delle qualità paterne interiori; Il modo con cui si organizzerà e si strutturerà la vita,in cui si definirà e perseguirà negli obiettivi nonchè il modo in cui si formulerà il codice morale,etico ed i suoi ideali.L'immagine della madre sempre per la donna,invece,è anche il simbolo di un principio essenziale nella vita, e di una dinamica o una prospettiva interiore con cui si rapporterà ad essa.L'immagine della madre sarà sempre una descrizione soggettiva delle qualità maggiormente dominanti nella relazione con la madre.Molte saranno note,ma alcune potrebbero rivelarsi addirittura sorprendenti,perchè rifletteranno il comportamento esteriore della madre,ma anche la sua vita interiore; quel suo lato inespresso,e perciò molto potente,per quanto riguarda i suoi effetti sulla donna.L'immagine della madre è sempre la raffigurazione di ciò che il femminile rappresenta per la donna; il modo con cui la donna si rapporta con se stessa come donna,e il modo in cui vive le altre donne,l'immagine delle sue qualità "materne",insomma; la sua capacità di prendersi cura e di occuparsi di se stessa e degli altri,il senso di sicurezza e fiducia nella bontà essenziale della vita,la capacità di fluire con il tempo e le circostanze e di sapere istintivamente quando è necessario attendere,accettando con saggezza le situazioni che la vita presenta.Ecc.
Ed è così che sotto quella coperta di luna fatta di cuscini,non ho avuto bisogno d'avere un'ingiallita fotografia fra le mani che il sogno c'era tutto per favorire ogni dilatazione di mondi invisibili e non e per inventarmene di nuovi solo per risentire l'eco si una vecchia canzone "Because 
scolpita in testa ma soprattutto nel del cuore.Anche l'occhio non è mutato.Ha come allora i suoi baluginii vispi inseguiti subito da qualche ombra improvvisa...Tutta colpa di Because.Così è la vita.Così siamo noi.Pace a noi  vivi e misericordia, ma preghiere per i morti.Rimpianti?...Rimorsi?...No,Solo consapevolezza di un cammino forse difficile da modificare ma che,purtuttavia resta sempre un regalo per la  lucida disarmata dolcezza di totale nudità arresa agli eventi e solo a volte contrastata per spirito ribelle e oltremodo curioso di sperimentarne le incognite  tremando,sfidandole,abbandonandosi alla Provvidenza con "fede sincera".
Mirka

 

sabato 26 maggio 2012

UNO STRANO SOGNO CHE RICORDO ANTROPOLOGICAMENTE COME VERITA'.

                                Ma fu quel rosso ad inchinarmi a terra nella sua invincibile forza di colore


 "Tutti i corpi si formano secondo leggi eterne,e la forma più strana conserva nel profondo il modello primigenio" (W.Goethe)

                    Ma dalla nebbia il richiamo al nido che ci nutrì.Noi ravvivati e ammutoliti nel grido senza voce.




Papavero m'apparisti
unico 
ai bordi di una strada.
O ero io?...
Il rosso mi guidò 
sotto il peso 
del tuo stelo piegato 
spaccate le vene
insorsero le prugne.

Mirka

"Daphnis e Cloé" ( Lever du jour-M.Ravel)



Le foto sono mie

 



venerdì 25 maggio 2012

"DIE FORELLE"I PIEDI SCALZI E L'ART.18.

     
O tu che viaggi nell'ignoto, immaginati brace sotto il cementato di cenere e sempre una scintilla salterà e forse anche il fuoco

                                                                                  
                                                                             Aurorali responsi.         



                                                            




Profuma di viola 
la bicicletta tirata fuori 
dal garage

Die forelle
col  suo Art. 18 in mano
ruote nutrite
con verità di fiaba
dove gli gnomi giocano a briscola
 barando
 con l'illusionismo del diligente
 imperterrito sognatore.

Saltella il cuore
mentre si contrae
nel bianco sfregiato da catrame e scorie radiofoniche 
piange il cielo
le sue scintille di grana d'oro
e muta resta la terra
 confusa e attonita
respirando appena.



Mirka



"Die forelle" (A.major D.667-F.Schubert)




mercoledì 23 maggio 2012

E IO ATTRAVERSO I MILLE "SEGNI" VISTI, COMINCIAVO A COMPRENDERE CHI OPERAVA A MIA INSAPUTA.

         
     E fu viaggio dietro uno spiraglio tra loquaci solitudini che via via diventavano segni



"Il nostro Dio non potrà esaudirci, mentre esaudirà facilmente chi vive bene. Preghiamo dunque, non perché ci siano concesse ricchezze o onori o simili beni effimeri, fluttuanti, passeggeri nonostante qualunque sforzo, ma perché ci vengano quei beni che ci rendono buoni e felici". (De Ordine-Agostino)


Noi siamo semplicemente dei "mezzi" attraverso cui opera il più grande dei Disegni verso cui umilmente sarà dovuto l'inchino servendo con la nobiltà di un "re spodestato" ( B .Pascal)





Abbracciando con chiara spontaneità lo "sconosciuto" fratello, dando una mano al cieco perché attraversi la strada sicuro, un sorriso a chi non ha capito con la certezza che ci arriverà con l'esperienza del suo viaggio personale, quello che "scava" in se stessi per trovare una nuova verità e, ammettendo l'inutilità  del chiudere in cassaforte ogni bene materiale, rivolto al bene che fa crescere le ricchezze del sentimento, l'unico valore umano che reca acqua alla terra quando la siccità, la resa arida, o sole quando per troppo tempo è scesa la pioggia. Prima che la notte.     
Questo pensavo mentre  mi "conciliava"  a una visione universale, di cui tutti ne siamo responsabilità per una semente intenzionata al frutto Fondatore di moltiplicato bene, o  per un venuto a meno sottraendolo a chi ne ha bisogno,  la vista di un fiore nato nel mio giardino e a me straniero. E nel silenzio meditato alla fiamma del mio cuore.


 Mirka




"Silence"



 
Scatti di fotografie fatti con il cellulare

lunedì 21 maggio 2012

"DE RERUM NATURA" (LUCREZIO) -L'IDIOZIA DEGLI UOMINI-.LA PIOGGIA- LA MUSICA CHE SALVA




Possiamo concludere che nella morte non c'è nulla da temere, e che non può divenire infelice chi cessa di esistere; né c'è differenza dal non essere mai nati, quando annulla questa vita mortale la morte immortale. (Lucrezio)





Piange  con la pioggia il Cielo
per le barbarie degli uomini
furente fiammeggia 
fra le crepe lasciate a bella vista dal
sisma
di spietata natura e
indifferente
per ricordare a noi 
le imprigionate coscienze
il nulla che siamo nel pieno
di arroganza immiserita
dalla presunzione di sentirsi dèi e 
immortali
mentre infermi siamo e sordi
sperduti tra nebbie sorte da paludi.
Alto un gabbiano.
Fu lievità d'ebbrezza dentro quell'ala
musica germinale al l'aria 
per  affermare la vita.
Vita
quanto mai bella e dolente
nel l'affanno del ricercar il vero
dal falso separato
nel precariato dell'esilio.

Mirka

"Du Die Musik" (F.Schubert)



O arte sublime, in quante ore grigie, quando mi soffocavano le tristi vicende della vita, m'hai acceso il cuore di caldo amore, m'hai rapito in un mondo migliore! Sovente un sospiro del tuo salterio, un tuo divino dolce accordo m'hai schiuso un celeste mondo migliore; o arte sublime, io ti ringrazio!



giovedì 17 maggio 2012

BUON COMPLEANNO A TE COSI' RISPETTOSO DELLA LIBERTA D'OGNI SPECIE NON MPRIGIONATA.








Vivi secondo la natura che ti è stata data.










Istintivamente non hai mai amato le "gabbie".Eppure avevi solo pochi mesi.Potevano essere bengalini,canarini,usignoli o quant'altro,tu li guardavi "serio",infastidito,quasi con rabbia.E vani erano i miei innumerevoli tentativi per attirare la tua attenzione.Tu guardavi loro,"serio" e "serio" guardavi me.Allora io non capivo e quasi mi sentivo sconfortata,quasi irritata.
Alla mente mi ritorna una scena che voglio ricordare a te,a me per riaffermarmarmi ciò che ora mi è perfettamente chiaro.
Potevi avere sette anni.Si era in cucina,con tuo fratello e la tua nonna.Lei era intenta ai fornelli (mi par di vederla col suo immancabile grembiule dal fondo blu coi fiori rosa).Nella stanza sfrigolavano le patate,anzi saltavano allegramente,il sugo alla amatriciana pronto a saltare anche lui,l'acqua nella pentola prossima al bollore,  gli spaghetti adagiati sul piatto della bilancia; noi a girarle attorno con frizzi,battute,baci a sorpresa.Era l'ora della cena e si attendeva tuo padre da un minuto all'altro.Lui amava la caccia.Era settembre e attrezzato di tutto punto era partito poco prima dell'alba per la Valtopina.Luogo d'incontro con gli altri cacciatori.Trillo prolungato alla porta,noi con la foga d'una corazzata  Potemkin tutti alla porta.Tu fosti il primo ad arrivare,così l'apristi.Baffi alla vittorio emanuele,berretto con lunga visiera,fucile alla spalla,sbrillio d'azzurro sotto la fronte e un faggiano in alto a trofeo.Il tutto fu accolto da un silenzio tombale che costrinse tuo padre a bloccarsi sulla porta per qualche minuto.Ricordo il rimpicciolirsi dei baffi,come lo spegnersi della luce azzurra.Noi interdetti sul da farsi per quell'atmosfera strana che si era generata.Lui trasformato improvvisamente in uno spaventapasseri con a cappello il faggiano. Ugualmente chiara e precisa mi si para alle orecchie la "serietà" lapidaria con la quale  lo apostrofasti."Papà, ma se ti avessero fatto fare una fine così,cosa avresti pensato prima di chiudere gli occhi?...E' vero che nei giorni a venire,mangiammo quel volatile,eppure nessuno osò complimentarsi con la bravura della cuoca, nè allargare il naso per il profumo speziato che si era sparso dappertutto,perchè alla condivisione generale mancavi tu che,malgrado le insistenze di tutti neppure san Crispino era riuscito a smuoverti dalla volontà di non unirti al convivio di quel pasto particolare e speciale.Tu al faggiano avevi preferito un uovo.Un uovo bianco col cuore giallo dorato dal burro.
Col crescere  non hai mutato il tuo amore verso la libertà "rispettosa" d'ogni singola specie,che fosse d'uomo,di animale o di natura vegetale.(oh come anche questo capiscono le bestie e sentono chi li ama li rispetta e su chi può contare!).Ho davanti agli occhi e ben dettagliata un'altra scena che sicuramente ricorderai anche tu.Potevi avere 18 anni,si, diciottanni compiuti da poco (indimenticabile anche quest'altro  tuo giorno di compleanno! Tu avevi voluto dare una festa con i tuoi numerosi amici ma senza gravare minimamente sui tuoi genitori.L'orgoglio di farcela doveva appartenere solo a te.Ti eri così guadagnato l'affitto di un pub-discoteca andando a lavorare come cameriere nelle ore serali in un'hotel esigente e che non perdonava il più piccolo errore.Rientravi verso le due,dormivi si e no qualche ora poi correvi ai tuoi doveri di studente.(Scapigliato e con un calzino scompagnato ma felice su quella moto guzzi comprata con molti  tuoi risparmi) ma...ritorniamo al fatto che voglio ricordarti.La gatta "Ghiga" doveva partorire e noi per l'occasione le avevamo fatto una cuccia in cucina.Tutti eravamo coinvolti e tutti ci sentivamo responsabili per lei.Era sera.Io preparata per fare un concerto e,nell'attesa che mi venissero a prendere stavo in cucina con un'occhio all'orologio e un'orecchio al campanello,l'altro,occhio e orecchio rivolti ai lamenti della gatta.La guardavo sussurrandole paroline dolci che lei raccoglieva facendomelo capire alzando il musetto se non addirittura tutta la sua palla pesante.Però me  ne dovetti andare.Torno all'una,circa,mi tolgo le scarpe per non far rumore e mi dirigo subito in cucina.Guardo la cuccia.Vuota.Della gatta nessuna traccia.Stranita mi spoglio distrattamente degli  abiti e m'infilo a letto.Il sonno non viene perchè ho il pensiero fisso della gatta.Ma dove sarà?...Chissà cosa le è successo! Forse se n è andata lei o forse i ragazzi l'han messa fuori in terrazza,mi dico tirandomi il lenzuolo su tutta la testa ( una vecchia abitudine che ho quando dei pensieri mi gravano e gravidano in altri,poi...un grido che non ha nulla di umano proviene dalla tua camera.Mi precipito senza neppure accendere la luce.E che vedo?...Te a metà busto,stralunato e immobile come le statue del gianicolo.Solo la tua voce roca e strozzata che cerca di farmi comprendere ciò che è accaduto.La gatta aveva voluto partorire vicino a te,dentro al tuo letto e,il trambusto che stava creando,t'aveva svegliato con quell'urlo.Ti dice niente,questo?...A me molto.
Ultimo fatto che ti appartiene e che ancora mi commuove è recente.Non hai esitato un'istante a cambiare la bellissima casa che avevi appena dipinto con tutti i colori della vita, dal giallo,dal verde e dal cobalto con l'entusiasmo che ti è così naturale (una parte di DNA viveeccome!) e situata in una splendida posizione  nel centro di Roma,per chiudere definitivamente con le lamentele del condominio infastidito dall'abbaiare del tuo labrador quando lasciavi la casa o vi ritornavi.E per lui, per Drugo,hai aperto un mutuo per un'altra.Una villetta di periferia affinchè fosse "libero" d'essere natura naturale felice della specie sua.
E questo SEI TU.Uomo al quale con la gola chiusa faccio gli AUGURI,benedicendo Dio perchè ti ha creato così.   Ti voglio bene.La mamma.  






"Chardonneret en libertè"












STORIA VERA DI UN UCCELLO,DI DUE MANI E DI UN GATTO.

                                                             La difesa del più debole in difesa al suo libero volo

Freddo inconsueto per un maggio che s'avvicina al giugno.
Un passero si è riparato al raggio della mia finestra in garage.
Si è lasciato prendere dalle mie mani e per un poco si è adagiato
sul tepore delicato per le sue fragili ali
Fuori un gatto ha rizzato la coda per aver fiutato l'odore di piume.
Senza rimproverarlo gli ho lanciato un sciòsciò tonante 
te quiero e a presto e ho aperto le mani affinchè 
l'uccello volasse nelle foglie nel rosa del cielo.
A me il suo piccolo cuore battente caldo ancora del raggio.

Mirka

  
"La fuga del gatto" ( Sonata K.30-Sol min-Domenico Scarlatti)


lunedì 14 maggio 2012

RIPERCORRENDO LA STRADA DELL'IRRIVERENZA.




L'amore vero è il frutto maturo della vita.Così mi dissi masticando un radicchio mentre guardavo l'edera con dentro il sole




Scavavo l'aria
come fa il setter con la terra.

Ti trovai
nel cuore di un radicchio.

Danzai
col rituale del fuoco

Ma sole
era il radicchio

cercai la goccia
l'astro mi prese.


Mirka

"Spanish Dance N.5 " (Granados)


La foglia d'edera è mia

domenica 13 maggio 2012

(S)VERSI IRRIVERENTI QUANTO VERACI.

                      

   Sproloquio tra l'ingenuità e la pietà che amicalmente si scambiano tra un sospiro e un mah!




Cosa ho da dire di un giorno
inventato
per tanta memoria?
Fragole e lamponi
primi attori di una bocca
secca
l'odore di asparago nell'urina
la lampada riparata dal vento
con la mia veste da indiana a righe
rosse
che un tempo  
svolazzava nel bianco 
che più bianca era solo la nuvola 
solitaria
che lotta nel l'azzurrite d'Oriente

margherita stropicciata dopo la
pioggia
lacrima spremuta dal giallo del limone
unita alla sacralità del vino

vizi e virtù virilmente mescolati
il povero orgoglio di bastare a
se stessi
per passione di libertà sempre in bilico di
rivolta
una stella  fa capolino
con l'indice puntato
ed ecco le mie verità che picchiano
alla porta della mia anima malata di
nostalgia
che medicina non trova
un quartino di rosso predatore da 
finire
felicità irridente scritta su un foglietto
sul tetto di una macchina 
rossa
con degli squarci un po sbiaditi.
E che suoni pure il telefono
io son ciclamino con le orecchie 
abbassate
e questa sera basto a me stessa.



Mirka


"Limelight-Theme" (Luci Della Ribalta)




venerdì 11 maggio 2012

DELLE ALTERNE VICENDE UMANE.

                                  


    Tanto vale l'uomo quanto vale il concetto che egli si forma della felicità. (Anonimo)




Lo stomaco strizza come dovevano fare le lavandaie coi panni tolti dal mastello nel tempo che io non conobbi, ma che so chi lo conobbe e visse. Eppure si arrampicò dal divano ai tetti per inseguire l'uccello come la Chiara sorella di Francesco. Ma l'uccello scappa e agli occhi solo le ali da inseguire. A mezzogiorno una talpa stranissima col dorso marrone cosparso di puntini bianchi a godersi il sole e io tra l'orrore finto di Musette e la tenerezza di alma mater in mezzo a una  strizza e l'altra di quello stomaco folle senza felicità. All'una il postino con un sorriso che è tutta una faccia mi consegna due multe per sosta vietata nei giorni di mercato o fiera, per  il cittadino senza permesso al centro. L'idraulico mi dà buca e io resto a secco dimenticata a fagotto lasciato su un gradino, con la testa fra le mani, il vuoto che la riempie, mentre l'aria è ferma come quella talpa che si gode il sole. Ma a sera, al sorgere ancora in fase seduttiva di mistero, al  lume della luna, quando le case basse e quadrate si animano d' improvvisa  vita, la  quiete "ondulata" dopo le battaglie del giorno. Quei tulipani ripresi in fotografia, l'affresco della Madonna benedetta nel Duomo di Modena, Un Ave Regina per ingraziarsela per le colpe di invettive lanciate alle amministrazioni comunali che a cuore han tutto, fuorché quella di vedere  la felicità sui volti della gente, conciliata alla terra da un abbraccio tempestivo e non atteso, dalla musica di Bach che tutt'ora risuona nella mia anima e (pare) sia riuscita a calmare anche il corpo.
Un grazie,allora, perché anche per oggi ho vissuto ogni cosa;  ho avuto il mio pane quotidiano, necessario per affrontare le alterne insidiose vicende dell'umano vivere, goduto di emozioni antiche e fresche partite da  un allegro con brio frammisto a un pesante drammatico, sino al rallentarne di ritmo per finire in echi di onde che questa notte mi porterò sul cuscino, come memoria di odori partiti dal cuore incamminati alla testa. dilatati in errante memoria e Là  dove dimorano serenità e pace.



Mirka

"Toccata" (Dalla Partita N.6 -E min-BWV 830 di Bach)









martedì 8 maggio 2012

SOGNO! RIDAMMI QUEL SORRISO SPARATO.QUEL CANTO ALL'ARIA E ALLA TERRA.

                                                                
       E tutto era bene con il futuro a presente

Ho sognato? Non so. Tuttora son confusa che vero era l'azzurro che ho toccato, il verde, il rosso, il bianco d'un cappello. E tutto doveva essere così. Una combinazione di colori con a dominio il rosso del "tuo" riso. Dettaglio primario d'ogni armonia di quell'insieme.
E allora  ho "scavato" in quel sorriso trovandovi la purezza del "bene", tutti i principi di un passato confusi in questa realtà associata troppo con la "plastica" per far pensare ai cubi che volano e che hanno per superficie il cielo, l"onestà" del tuo sorriso. Amaro che a ogni incrocio s'incontra, senza le "farfalle" che ti dicono in pancia, il cinismo a guardiano della vita implosa a sogni di prigione.
Ma oggi "voglio" portarmi con me a presente che mai conobbe il Tempo quel sogno, prima che svanisca in macchia gialla confusa tra gli alberi a sera. E sarà ancora bello. E sarà ancora bene.

Mirka



"O kaimos"





Note: Mikis Theodorakis oltre ad essere musicista, è famoso per il suo impegno nella vita politica del suo paese. Durante la dittatura militare dei colonnelli (1967-1974) viene imprigionato e torturato, mentre la sua musica viene proibita.  Esiste un complotto internazionale che ha l'obiettivo di cancellare il mio paese. E' iniziato nel 1975...opponendosi alla civiltà neo-greca,è continuato con la distorsione sistematica della nostra storia contemporanea e della nostra identità culturale e adesso sta cercando di cancellarli anche materialmente con la mancanza di lavoro, la fame, la miseria. Se il popolo greco non prende la situazione in mano per ostacolarlo, il pericolo della sparizione della Grecia è reale.  (Un passo della lettera di Theodorakis, scritta poco prima che anche lui subisse la reazione da parte delle forze di polizia schierate in difesa di un parlamento pronto a varare norme penalizzanti per l'economia greca e per i cittadini, specie per le fasce più deboli)

AVVISO A TUTTI I NAVIGANTI.ALLARME CYBERATTACCO..COME DIFENDERSI

Ci sono hacker che controllano a distanza 
grandi eserciti di computer e non solo,
ma anche i cel con annesso Internet e chi ne fa uso.


Immaginate un commando di pirati informatici che tramite Internet assumono segretamente il controllo di una rete di computer.Questo esercito di computer,chiamato botnet (dalla fusione delle parole di robot e network) comincia a bersagliare un determinato con un vero e proprio fuoco di fila informatico.Nel giro di alcuni minuti in quella nazione i siti Internet dell'esercito,delle istituzioni finanziarie e delle attività commerciali vanno in tilt.I bancomat e le reti telefoniche smettono di funzionare.Gli aerei non possono decollare e i sistemi informatici e di sicurezza di una centrale nucleare vengono compromessi.Come reagirebbe la gente in una situazione del genere?  E noi come ci comporteremmo?
Forse si potrebbe arguire che il "sopra descritto" sia fantascienza o un'ipotesi molto remota.Eppure secondo Richard A.Clarke (ex coordinatore nazionale della sicurezza,della protezione delle infrastrutture e dell'antiterrorismo degli Stati Uniti) ha informato che qualcosa di simile potrebbe davvero accadere.Anzi alcuni cyberattacchi sono già stati sferrati e forse fra le vittime c'è già qualcuno di noi.

Ma che cosè un cyberattacco?
 E' un tentativo deliberato  di alterare,compromettere o distruggere sistemi informatici o reti di computer oppure i programmi e le informazioni che essi archiviano o trasmettiamo.(Consiglio delle Ricerche degli Stati Uniti).
Ma perchè mai qualcuno potrebbe voler sferrare un attacco informatico?...E in pratica come avviene un attacco di questo tipo' E dato che spesso vengono commessi crimini on-line ai danni di persone,come ci si può proteggere quando si usa Internet'

Battaglie digitali

I cyberattacchi vengono compiuti per vari motivi.Terroristi o governi,per esempio,possono violare le reti informatiche dei loro nemici per carpire i segreti o per sabotare le apparecchiature controllate dai computer di tali reti.Nel 2010 William J.Lynn III,vicesegretario alla Difesa degli Stati Uniti,ha ammesso che in più di un'occasione degli "avversari" stranieri erano riusciti a penetrare reti di computer statunitensi contenenti informazioni riservate e avevano sottratto "migliaia di file"...compresi progetti di armi,piani operativi e dati relativi ada attività di intelligence",
 Attacchi recenti- 
2003: il worm Slammer si diffonde in Internet con estrema rapidità; in 10 minuti infetta circa 75.000 computer.In molti luoghi il traffico dei dati in Internet rallenta in maniera impressionante,i siti Web vanno in tilt,i bancomat non funzionano più,gli aerei non sono in grado di decollare e i sistemi  informatici e di sicurezza di una centrale vengono compromessi

2007: L'Estonia viene presa di mira da una serie di cyberattacchi che colpiscono il governo,i mass-media e le banche.Perlopiù gli attacchi provengono da reti di computer controllate da hacker (botnet).Più di un milione di computer di 75 paesi bombardano i loro bersagli di richieste fasulle di informazioni.

2010: Stuaxnet,un worm (il worm è un software nocivo che si produce automaticamente da un computer a un altro tramite Internet.Così come avviene anche per altri tipi di malware,di solito ai worm viene dato un nome specifico altamente sofisticato,infetta i sistemi di controllo di una centrale nucleare in Iran).                                                                                                                                                             
I pirati informatici adottano metodi simili per compiere furti di proprietà intellettuale o sottrarre dati di natura finanziaria da reti aziendali e computer privati.I rapporti indicano che ogni anno i professionisti del crimine one-line intascano miliardi di dollari con transazioni fraudolente.
Ci sono hacher che hanno assunto il controllo di grandi eserciti di computer con cui perpetuano attacchi tramite Internet.Nel 2009 un'azienda che si occupa di sicurezza informatica ha scoperto una banda che controllava in remoto una rete mondiale di quasi due milioni di computer molti dei quali proprietà di privati cittadini.Secondo una recente stima dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE),un computer collegato a Internet su tre sarebbe controllato a distanza da un hacker.Che dire del nostro?...E' possibile che qualcuno se ne stia servendo a nostra insaputa?..

Una minaccia silenziosa
Immaginiamo una situazione così.Un hacker diffonde in Internet un programma nocivo,che raggiunge il nostro computer e ne verifica silenziosamente la vulnerabilità,s'infiltra nel nostro sistema e comincia a rovistare alla ricerca di informazioni utili. (E' stato stimato che nel 2011 gli hacker erano in grado di sfruttare più di 45.000 punti deboli conosciuti dei computer.Facendo leva su questi Talloni di Achille di solito cercano di istallare un software maligno "malware" sul computer altrui senza che nessuno se ne accorga) A questo punto il programma può modificare o cancellare i vostri file,propagarsi in altri computer via e-mail oppure inviare l'hacker password,dati di natura finanziaria e altre informazioni riservate.
I criminali informatici potrebbero persino far si che ad infettare il vostro computer siate voi stessi!
Come? Potreste infettare inconsapevolmente il sistema aprendo l'allegato di una e-mail apparentemente innocua,cliccando su un link,scaricando e installando un programma gratuito,inserendo nel computer un diapositivo di memoria infetto o semplicemente visitando un sito discutibile.Se eseguite una di queste operazioni il vostro computer può essere infettato da un malware che permette a un hacker di assumerne il controllo in remoto ( a distanza)
Anche se può essere molto difficile scoprire se il vostro computer è stato infettato,ecco qualche possibile indizio.Il computer o la connessione a Internet sembrano molto lenti,certe applicazioni non funzionano più,compaiono dei pop-up che vi propongono di installare determinati programmi oppure notate qualche anomalia.In presenza di sintomi del genere fate controllare il computer da un tecnico affidabile. .

Cosa fare allora per una (relativa) protezione?
1- Installare sul vostro computer un antivirus, un antispyware e un firewall, e poi applicate regolarmente tutti gli aggiornamenti di sicurezza di questi programmi e del sistema operativo.
2-Riflettete bene prima di cliccare su un link o aprire un allegato ricevuto tramite e-mail o con un messaggio istantaneo; questo vale anche se a mandarvelo è un amico.Fate attenzione soprattutto se il messaggio è inaspettato e viene chiesto di fornire informazioni personali o la password.
3- Non copiate e non usate mai programmi dei quali non conoscete la provenienza.
4- Usate password lunghe almeno otto (8) caratteri e che oltre alle lettere includano numeri e simboli.Cambiate le vostre password regolarmente.Usate una password diversa per ciascuno acaunt di cui disponete.
5- Effettuate transazioni commerciali one-line solo con aziende con reputazione solida che usano connessioni sicure (quando nel brwser viene visualizzata una pagina Web sicura,è visibile l'icona di un piccolo lucchetto e nella barra d'i indirizzo compare il prefisso https.// ,dove la s sta indicare che la connessione è sicura.)
6-Non rivelate informazioni personali di natura confidenziale,nè informazioni relativie ai vostri accaunt quando usate una connessione wi-fi non protetta,come quella delle aree pubbliche.
7-Spegnete il computer quando non lo usate.
8-Effettuate regolarmente una copia di backup e tenerla al sicuro.

CON QUESTE INFORMAZIONI MOLTO ATTENDIBILI,M'AUGURO D'ESSERE STATA D'UTILITA' PER TUTTI.
Mirka
       

giovedì 3 maggio 2012

L'ASPIRAVOLVERE.- L'OSSIMORO DEI FIORI..-DEL RAGIONARCI .


                        Il conoscere altro non è che la cosa conosciuta. Col vedere. Col sentire. Col ragionato




Nel vaso dei fiori. Alcuni gialli, altri del colore dell'arancio. Qualcuno era bello nel chiuso dei suoi boccioli, nel l'arroganza dei suoi pistilli che svettavano il sé del trionfo. Però non se ne sentiva il profumo. Ma altri, anche coi petali staccati e a terra, continuavano a profumare l'aria. Questi ultimi li ho "rubati" io, dall'albero del mio giardino che ogni giorno innaffia.
Un aspirapolvere appoggiata alla parete. L'ha dimenticata Teresa, forse, per ricordare a me le "fatiche" che un tempo ho fatto, spinta dall'amore, dalla volontà di fare dando vita alla vita sul l'amorevole attento coltivato,  e vivere di me, di quel dare prendere che comportano gli scambi veri, nati sulla forza del l'immediatezza, liberati da un piacere gioioso anche quando lo "sforzo" li trascina, alimentati da una "visibile" profondità, cresciuti nel suo divenire di  consapevole maturato adulta nella responsabilità che conduce alla formazione resistente e buona.
Ovvio? Naturale?...No. Solo fatiche "consapevoli" dettate da un amorevole   dovere di vivere l'amore Esistente e resistenziale, dandogli perennemente fioritura. Dato per scontato e ovvio dal circondario, ma ugualmente tirato a compimento con "noncurante" testardaggine di faticoso piacere, o se vogliamo, di poesia al femminile, inutile per risultato personale che potesse anche essere un valore "giusto" di gratifica, ma come espansione di un sentito profondamente rinnovato, l'amore compiaciuto. Che spesso, può essere equivocato a "debolezza" solo da sfruttare, anche se l' ignoranza dell'uno è la misura della scienza del cuore del l'altro.  Chi e predisposto a questo, si resterà comunque, sempre fanciullo nel nostro aver dato da adulti, che, pur conoscendone sforzo e Fatica lo offrirono come Prima colazione, pranzo e scena su tavola apparecchiata a Festa. E anche di questo ne abbiamo consapevole valore d'esperienza, tra questi parallelismi e antitesi per arrivare a qualche centrata riflessione a posteriori da lasciare ai posteri.
 
Ricordo l'irrefrenabile silenzioso delle lacrime sgorgate come da fonte lontana in chiacchiericcio bisticcio fra  di loro, allorché il mio sguardo ebbe a posarsi sui fiori e sul l'aspirazione della scienza. E quelle lacrime sono state l'acqua pulita di giornalista che con sincerità nè scrive a documentazione del vissuto femminile, di ogni vissuto femminile, più o meno, valido sicuramente per il vaso con dentro quei fiori così belli da vedere, e in profumato anche da sfogliato a terra, ma ancora con l'humus del fiore originale.




Ho guardato poi fuori dalla finestra e ho sorriso. Il cielo azzurro giocava con qualche nuvola bianca. Ossimori dialoganti sentenziano la vita, nella ironia che sfuma ogni cosa. In essere come in addivenire
Pittore  di arcobaleni su freccette di pomodoro andato a male, che credi a ciò che  conviene al l'occhio, ignorando il sentito sul pulsare a martello della implacabile coscienza, non indugiare sulla pipa immersa troppo a lungo nel cognac. Questo è l'augurio che di cuore faccio a tutti.


Mirka



"Si dolce è l 'tormento" (C.Monteverdi)